Il momento tanto atteso (almeno da me!) è arrivato: giovedì 2 ottobre Gracepoint ha fatto il suo  esordio negli States con il primo dei dieci episodi previsti.
La serie targata FOX in realtà è un remake americano dell’acclamatissima serie britannica Broadchurch (di cui vi avevamo già parlato qui), che ha raccolto manciate di consensi ovunque è stata trasmessa.
Ma si sa, gli americani sono orgogliosi dei loro prodotti e diciamocelo, talvolta amano peccare di superiorità e quindi perché non creare un remake di una serie di successo con luoghi, personaggi e atmosfere più tipicamente a stelle e strisce? Ed ecco come Gracepoint ha preso vita.

Il motivo della mia attesa non risiede tanto in un amore spassionato per i remake, anzi, bensì in una ragione molto più terra terra: la presenza di David Tennant come protagonista.
Il nostro bell’attore scozzese è stato “preso in prestito” da Gracepoint per rivestire lo stesso ruolo che aveva già indossato in terra britannica, con Broadchurch appunto. Cambiato il nome, da Alec Hardy a Emmett Carver, e accento, da scozzese ad americano, ecco che Tennant ha preso parte sia alla serie originale sia al suo remake d’oltreoceano.

Un po’ spinta dalla curiosità per il suo nuovo accento americano, un po’ perché diciamocelo, il Tennant è sempre il Tennant, ho atteso questa serie con impazienza e finalmente mi sono gustata il pilot appena è stato possibile farlo. E per chi ancora fosse scettico, confermerò la teoria secondo cui dalle serie tv è possibile trarre insegnamenti e spunti di riflessioni. Gracepoint in particolare mi ha dato da riflettere su tre elementi:

1. Lasciamo ai British ciò che è British. 
Onestamente la scelta di realizzare Gracepoint mi ha lasciato interdetta fin dal principio. Perché riprendere una serie riuscitissima in ogni dettaglio e provare a rifarla da capo? Non era più semplice per gli americani trasmettere l’originale?
A queste domande i produttori e gli addetti ai lavori hanno dato le più disparate risposte, così riassumibili: le atmosfere in Broadchurch sono bellissime (vero) ma sono tipicamente britanniche, mentre per catturare il pubblico americano serve qualcosa di diverso, qualcosa di più vicino alla loro cultura (fa niente che la serie sia stata trasmessa in tutto il resto del mondo con enorme successo). Ammetto però che la dichiarazione più bella che abbia letto in questo senso è stata quella in cui si diceva che Broadchurch negli US lo avrebbero capito in pochi per via della lingua utilizzata (si avete letto bene: la lingua. E’ vero, David Tennant sfoggia il suo accento scozzese, ma insomma, sempre inglese è, com’è possibile che gli americani non possano capirlo?). Comunque sia, gli americani hanno visto in Broadchurch un prodotto e una tematica molto interessante e quindi, per far fronte a problemi linguistici e culturali, hanno pensato di realizzarne un remake. Benissimo.

gracepoint  1

Come se la sono cavata? E’ chiaramente presto per poter dare una risposta a questa domanda, ma per ora la scelta è sembrata davvero strana: il pilot di Gracepoint è molto, ma molto, simile al pilot di Broadchurch, con addirittura le stesse battute e le stesse scelte registiche.
Sarò di parte, ma ammetto che le serie britanniche hanno dalla loro proprio quella più spiccata maestria nel creare atmosfere suggestive e situazioni di avvolgente e ammaliante analisi introspettiva che raramente ho visto in serie americane (quanto meno nelle reti broadcast, ecco). Quindi il pilot di Gracepoint è sì una copia di Broadchurch, ma senza appunto quelle atmosfere affascinanti che mi avevano fatto perdutamente innamorare della serie British.
Anche la conclusione della vicenda che gli autori avevano trovato in Broadchurch era perfetta, plausibile e sconvolgente al tempo stesso. In Gracepoint ci è stato promesso un finale differente e vedremo se da questo punto di vista saranno in grado di tenere il passo con l’ottimo lavoro fatto dalla serie a cui si ispirano.

 gracepoint cast

2. Un Tennant una garanzia.
Non c’è niente da fare, dovunque lo si metta quest’uomo non solo piace (e credetemi, pure tanto) ma anche convince.
Non credo potrò mai perdonare gli americani per avergli fatto cambiare il suo accento scozzese che mi manda in brodo di giuggiole ogni volta che lo ascolto, ma devo dire che anche con la parlata americana sa essere davvero convincente.
Serie tv che vai, nuovo accento che ti appioppano: il destino di David Tennant sembra ormai essere questo. Dopo aver recitato con accento inglese in Doctor Who ecco che qui è scattata un’ulteriore sfida con l’americano. Non oso pensare quale sarà il suo prossimo lavoro, ma onestamente per me può parlare tutte le lingue che vuole e con l’accento che meglio crede e va benissimo lo stesso.
Accenti a parte, non devo certo essere io a spiegarvi quanto sia bravo nelle interpretazioni a cui da vita. Dal ruolo del  Decimo Dottore, alle svariate miniserie per la televisione, ai ruoli teatrali, David Tennant coinvolge nel dolore, ammalia con il sorriso e fa morire dal ridere nei momenti comici.

gracepoint - david tennant

Ironia vuole che mi sia presa una cotta bella potente per lui proprio attraverso il ruolo dello scontroso Alec Hardy interpretato in Broadchurch.
All’epoca ero una ragazza ingenua, che saltava da una serie tv all’altra, incurante di quello che sarebbe potuto accadermi. Poi la rivelazione, sotto forma di scozzese con la barba. E da lì ho capito che non solo non ne sarei più uscita, ma che avrei dovuto recuperarmi tutti i suoi lavori e lasciarmi completamente rovinare la vita dai suoi capelli, dal suo sorriso e appunto, dal suo maledetto accento.
Bene, non mi dilungherò nella mia triste e struggente storia, ma questo per dire che attendevo al varco Gracepoint perché mi avrebbe riproposto il ruolo che mi aveva fatto conoscere e innamorare di questo attore. Emmett Carver appare forse un po’ meno scontroso rispetto al suo alter-ego britannico, ma sembra condividerne lo stesso passato e le stesse convinzioni, per cui so che saprà regalarci bei momenti anche oltreoceano. La delusione è stata soprattutto per una battuta tagliata, quel “BLOODY TWITTAH” che aveva fatto impazzire l’omonimo social network, urlato a gran voce da Alec ma rinnegato brutalmente dal caro Emmett.

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3. Forse il problema non era Skyler.
Chi seguiva Breaking Bad saprà di chi sto parlando: Anna Gunn. La Gunn nella fortunatissima serie di AMC interpretava il ruolo di Skyler White, moglie di Walter White. Non ho mai amato molto questo suo ruolo, ma pensavo che potesse essere un difetto del personaggio stesso, una vittima in un certo senso, che però non creava empatia. Insomma, c’era qualcosa in Skyler che anziché farmela compatire me la mandava completamente a noia.
Quando ho letto che nel cast di Gracepoint il ruolo di co-protagonista sarebbe spettato proprio ad Anna Gunn ho storto il naso, ma ho anche pensato che questa poteva essere l’occasione giusta per capire se il mio problema fosse verso l’attrice o verso il suo precedente personaggio.
Giudicare questo sulla base di soli 44 minuti di pilot mi sembra impensabile, ma ciò che posso dire è che per ora non mi ha fatto ricredere. So anche che continuare a fare paragoni con Broadchurch è sbagliato, però è vero che ho ancora negli occhi e nel cuore l’interpretazione che Olivia Colman fece nello stesso ruolo in suolo britannico. Certamente la Gunn ha avuto il merito di farmi totalmente dimenticare la sua Skyler guardando Gracepoint. E già questo è un ottimo inizio. Vedremo se nel corso della stagione saprò formulare un giudizio più completo e perché no, più positivo nei suoi confronti. Da questo punto di vista la osservo con grandissima attenzione.

 gracepoint - anna gunn

Purtroppo il primo episodio ha avuto ascolti piuttosto bassi, collocato in uno slot difficile come quello del giovedì sera, con avversari di tutto rispetto come il football e Scandal.
Sui social l’accoglienza è stata però per lo più positiva e lo show ha creato molta curiosità, cosa che sento di condividere soprattutto per capire in cosa la versione americana differirà rispetto a quella britannica. A parte un inizio molto simile infatti, gli autori hanno promesso differenze, che inizieranno a prendere piede a partire dal secondo episodio fino a culminare nella scoperta di un colpevole diverso da quello indicato da Broadchurch.
Quindi, Tennant a parte, la mia voglia di proseguire con Grecepoint risiede anche nella volontà di scovare queste differenze e vedere se la scelta del nuovo assassino sarà così sensazionale come la precedente.

 

Credits: FOX

Articolo scritto e redatto da Elisa Saronni | Tutti i diritti sono a lei riservati

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