Dicono che il matrimonio sia la tomba dell’amore, che dopo i figli la coppia non esiste più, che più gli anni passano e meno si fa attenzione all’altro.

Non è sempre così. Oggi è San Valentino e no, non ci siamo regalati nulla. Io sono fuori per appuntamenti di lavoro e tornerò a casa con il nostro sushi preferito ed un mazzo di fiori colorati da mettere sul piano della cucina a rendere la casa allegra e a farci dimenticare che dopo 10 giorni di antibiotico e 2 giorni di nido Gaia ci ha regalato una sveglia con febbre. Non servono gesti plateali, dichiarazioni su Facebook o molto altro. Serve esserci per l’altro, sempre.

E si ieri, dopo 3 anni gli ho fatto una mezza scenata di gelosia e lui dopo avermi fatto capire che stavo additando l’aria fritta e che non dovevo avere timore di nulla, mi ha guardata come si guarda qualcuno che capisci ti ama con tutta se stesso e ha paura di perderti. E penso si sia innamorato un pochino di più di me, che sono fragile e forte allo stesso tempo. Che condivido con piacere, ma il mio è mio e basta. Che qualche giorno fa ho preso due biglietti per un concerto e lo scoprirà questa sera prima di andare a nanna quando le piccole saranno nel mondo dei sogni e noi saremo, per qualche ora, solo noi due.

L’amore ha tante facce che è impossibile incasellarlo ed è questo il bello della storia. E no, il San Valentino con i figli non è meno bello: non si possono improvvisare mini gite fuori porta o uscire a cena quando si vuole, ma è bello di più perché si ha davanti agli occhi il risultato di questo amore che ci ha spinto a rivoluzionare le nostre vite per fonderle insieme.

Ogni tanto mentre le guardiamo vicino a noi che giocano ce lo diciamo: “ma le abbiamo fatte noi?” Si, noi. Siamo noi con un cuore fuori dal corpo, siamo noi. La vita ci ha fatto un regalo pazzesco, e io ne ringrazierò sempre, ogni giorno.

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