Quando si vede passare un SUV oppure una vettura sportiva è facile immaginare che possa avere dei livelli di inquinamento molto elevati. Del resto tutte le politiche ambientali portate avanti da diversi comuni italiani non fanno altro che penalizzare il proprietario dell’automobile. Vere e proprie tasse vestite da ideali ambientali oppure domeniche “ecologiche” che servono solo a vuotare le casse comunali e che non hanno nessun tipo di impatto reale sui livelli di inquinamento sono solo alcuni dei balzelli che ci si trova a dover fronteggiare. L’idea della gente è quindi in qualche modo deviata da informazioni non sempre corrette o quantomeno faziose.

Il principale responsabile dell’inquinamento presente nelle nostre città non è solo l’automobile. Certo l’auto contribuisce, è innegabile, ma ci sono le caldaie (molte delle quali fortemente inquinanti), le centrali elettriche, le fabbriche, i cementifici, le cokerie, gli impianti di incenerimento che concorrono tutti all’inquinamento atmosferico. È facile sostenere che le auto inquinano l’ambiente ma non sempre i livelli di inquinamento antropico presenti nell’aria sono da attribuire alle automobili i cui motori, negli ultimi anni, si sono evoluti in maniera impressionante.

Ed eccomi quindi coinvolto in una due giorni che ha il sapore della rimpatriata, con colleghi di lavoro e amici, che dovrò sfidare. Al centro di tutto c’è lei: la nuova Panamera S e-hybrid. Verde come le pinze dei freni, verde come la scritta che caratterizza il modello. La prova (assolutamente non “competitiva”) richiama la 24 ore di Le Mans ed ogni pilota (giornalista) ha a disposizione un turno di guida della durata di due ore per completare il tragitto prestabilito della lunghezza totale di 73 km e cercare di massimizzare il risparmio di carburante. Il percorso è strutturato con diverse salite (alcune fino al 12% di inclinazione) e diverse discese grazie alle quali poter caricare la batteria.

Porsche Panamera S e-hybrid (12)

Il mio risultato personale è stato di 3,7 litri per 100 km pari a 27 km con un litro di carburante (3,1 dichiarato dalla casa). Rispetto alla durata totale del viaggio (circa due ore) ho guidato in modalità full electric per 1 ore, 39 minuti e 38 secondi, utilizzando il motore termico per soli 18 minuti. Si consideri peraltro che l’intero tragitto è stato percorso in condizioni di traffico e topologiche non sempre omogenee. Lunghi tratti di statale si sono alternati a tratti cittadini con semafori e abbiamo raggiunto un’altezza massima di 525 metri, partendo dalla città di Rimini che quindi è esattamente a quota zero.

Panamera S e-hybrid

 

Ho percorso in modalità full-electric la bellezza di 61 km, che rappresenta un valore ben superiore alla capacità massima della batteria che si esaurisce al massimo in 36 km. Tenete peraltro conto di altre variabili: intanto ho usato un’auto con 20.000 alle spalle e che quindi ha subito già numerosi cicli di carica e scarica. Certo, 20.000 km contribuiscono a rendere più “morbidi” gli ingranaggi ma si tratta pur sempre di un’auto usata. Nonostante un prodotto di qualità la batteria quindi potrebbe fisiologicamente aver perso una minima percentuale della sua efficienza.

La batteria alla partenza del mio test drive era all’80% e indicava solo 22 km di autonomia residua, la restante energia (39 km, pari a 61 km percorsi meno i 22 km iniziali) me la sono guadagnata in itinere nei saliscendi e con un uso razionale del freno associato al motore elettrico.

Considerate inoltre che le batterie rendono il massimo quando sono custodite al freddo e noi abbiamo usato costantemente la Panamera in cicli di carica e scarica per ben 24 ore. Il che significa che nonostante il sistema di raffreddamento a liquido inserito nella machina abbiamo comunque messo sotto pressione il sistema di alimentazione che quindi potrebbe aver risentito di tutto questo stress con una resa sostanzialmente inferiore, almeno teoricamente.

Quello che vorrei dire è che in condizioni perfette, partendo al 100% di carica, con batteria non stressata avrei reso il dato ancora migliore rispetto ad un dato che è già impressionante!

Questo dimostra quindi che un auto elettrica plug-in non è necessariamente un’alternativa al caro carburante (l’auto parte da circa 108.000 euro) ma piuttosto è una tecnologia valida ed efficace per ridurre i consumi e le emissioni in tutti i “piccoli” (che poi tanto piccoli non sono) spostamenti che caratterizzano maggiormente il quotidiano di ognuno di noi. Certo sulle lunghe percorrenze autostradali il vantaggio cala notevolmente ma si potrebbe pensare di usarla comunque con intelligenza.

Esco dalla città in modalità elettrica fino a scaricare le batterie, accendo il motore termico in autostrada, ricarico contestualmente le batterie per poi usare l’energia elettrica nuovamente in città, all’arrivo o al rientro.

Porsche Panamera S e-hybrid (7)

 

Tornando alla nostra Panamera S e-hybrid ecco che apprendiamo intanto che il veicolo può essere ricaricato sostanzialmente in qualsiasi condizione operativa e che non necessariamente dobbiamo disporre di impianti elettrici dalle potenze particolari. Il tutto avviene senza tecnicismi specifici grazie ad una serie di prese elettriche che vanno dalla tripolare domestica da 1,2 kW passando per tutti gli assorbimenti intermedi e fino ad arrivare alla presa elettrica industriale, da 22 kW. Questa energia serve per ricaricare una batteria agli ioni di litio (raffreddata a liquido) che ha una capacità di ben 9,4 kWh e un peso di 135 kg che incide minimamente sulla dinamica della vettura che appare tendenzialmente sempre composta. Il sistema di propulsione ibrida è di derivazione Volkswagen e si è dimostrato altamente efficiente.

Il propulsore è un V6 da 3 litri sovralimentato ad iniezione diretta che è già conforme alle direttive Euro6 e che è capace di sviluppare in accoppiata al motore elettrico la bellezza di 416 cavalli.

La domanda del giorno è: ma davvero una persona che compra un Porsche Panamera ha bisogno di un’auto ibrida? Non credi che il costo del pieno sia irrilevante rispetto all’investimento iniziale?

L’osservazione è corretta e in effetti se spendessi tale importo per un’auto probabilmente non farei caso al costo del carburante ma come detto sopra non parliamo di una soluzione che promette di far risparmiare (certo la corrente costa meno della benzina). Si tratta di una soluzione che promette di non inquinare perché tutto questo sforzo ruota attorno all’efficienza unita alle basse emissioni in atmosfera. Vorrei peraltro ricordare, per onore di cronaca,che Porsche è l’unica azienda al mondo ad offrire tre modelli ibridi plug-in (918 Spyder, Cayenne S e-Hybrid e Panamera S e-Hybrid). Un risultato non da poco.

Un’ulteriore riflessione frutto di una slide mostrata durante la conferenza stampa. Questa immagine che riguarda la Porsche Cayenne S e parliamo solo di capacità di rendere un motore più efficiente. Ecco che possiamo notare come la potenza del motore sia cresciuta del 25% ed il livello di consumo del carburante sia calato del 36%. Un risultato sorprendente soprattutto se pensiamo che è stato raggiunto in soli 12 anni. Quale altro settore può dimostrare di avere ottenuto simili risultati ? Non certo il settore del riscaldamento che, come detto sopra, gioca un ruolo rilevante nell’inquinamento ambientale. Le macchine inquinano, ne siamo consapevoli, ma ci sono case automobilistiche come Porsche che investono molto in ricerca, tanto che persino Greenpeace, solitamente aggressiva, si è pacata dopo aver toccato con mano gli investimenti portati avanti dalla casa di Stoccarda.

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Per la cronaca il mio team ha vinto ed io ho realizzato personalmente il miglior consumo. Grazie agli amici che ho incontrato e come sempre a Porsche Italia per l’ospitalità e la professionalità dimostrata.

PS: in loco c’erano anche una Cayman S Turbo e una Cayman S Diesel. Due vetture fantastiche ma che non ho avuto modo di provare con calma. Ne scriverò sicuramente in futuro.

Porsche Panamera S e-hybrid (9)


Un paio di riferimenti relativi a citazioni fatte in questo articolo (giusto per evitare polemiche inutili):

http://www.ilgiornale.it/news/smog-dai-dati-confermainutili-domeniche-piedi.html

http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/13_aprile_15/domeniche-spasso-ridotte-costi-comune-area-c-ok-212647143769.shtml

 

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