Il segreto è sapere dove e chi guardare, di volta in volta, e se necessario sapere anche chiudere gli occhi.

Giorgia sta per compiere quarant’anni.
E’ stata una bimba libera, senza pregiudizi. Una ragazzina spavalda e permeata di leggerezza, che ha fatto una promessa a se stessa, quella di rimanere indipendente e di non farsi piegare dalle regole del mondo.
Giorgia oggi aspetta un figlio. Un evento non programmato, casuale, improvvisato come un invito a cena agli amici più cari. Il figlio di un uomo che non ama più e che la fa immediatamente sentire in trappola.

Giorgia ha un blog, in cui sfoga le proprie perplessità di donna. Racconta dell’ex che non le parla per non dare fastidio alla moglie, pur sbirciando ripetutamente il suo profilo Linkedin; prende in giro il fidanzato moscio con cui s’è accasata, analizzando goliardicamente la pratica del bukkake; mette a confronto l’algida Bergman con la passionale Magnani, in lotta tra loro per amore di Rossellini.
Una lucida autoanalisi che si completa incontrando la Dottoressa Carriello, psicologa a cui si rivolge per fare chiarezza nelle decine di relazioni finite.

La nostra eroina sa ascoltarsi, a volte le basta davvero poco.
Per esempio, per Giorgia il tè è un luogo dove incontrarsi. E’ sorseggiando quella manna calda e corroborante che riesce a raccogliere i pensieri, dando un senso al loro azzuffarsi.
Ed è grazie alla consapevolezza di essere ciò che è che Giorgia fa una scelta: abortire quel figlio che non ha desiderato.
Una scelta serena, lucida, supportata dalle amiche di sempre. Nessun dubbio, nessun rimorso. Il corpo è suo, Giorgia sa di volere un figlio da un uomo che ama, nulla di più.

Morena Rossi, copywriter, autrice e conduttrice di programmi radiofonici, ha il dono di una scrittura asciutta, sagace, piacevolissima.
Spiritosa e affascinante, è riuscita a creare un personaggio femminile realistico, un’amica con cui prendere un tè e scambiarsi confidenze liberatorie. Ce la racconta attraverso le parole di un maschio, lasciandoci fino all’ultima pagina curiosi di conoscerne l’identità.

Che m’importa che tu faccia la brava è il romanzo di formazione di una donna, un’esploratrice della vita e delle relazioni umane, un’anima curiosa e ribelle, che ha una sola ambizione: essere se stessa fino in fondo.
Anche quando essere se stessi implica l’accettare le mille sfumature del proprio carattere, senza per forza dover scegliere di interpretare un solo e unico ruolo.

Articolo scritto e redatto da Elena Giorgi | Tutti i diritti sono riservati 

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