Monteverro, azienda-gioiello di 50 ettari sulla Costa d’Argento, a metà strada tra lo storico paese di Capalbio e il mar Tirreno, si caratterizza per la sua passione per la terra e per il vino, coltivata grazie ad un importante spirito imprenditoriale. Questo è avvenuto nei primi anni del secondo millennio, quando Georg Weber – fresco di laurea alla Business e Management School di Losanna – decise di non essere più un semplice appassionato collezionista di bottiglie pregiate, ma di trasformarsi in produttore di vini di eccellenza.

TOSCANA, COLPO DI FULMINE 

Il desiderio è stato quello di dare vita a un’azienda vitivinicola che nel giro di pochi anni raggiungesse l’eccellenza a livello internazionale, riconosciuta nel Gotha dei maggiori produttori di vino. E questo sogno, grazie ad una inarrestabile tenacia, ha preso presto forma. Il primo passo è stato la ricerca del luogo più adatto per dar vita a questo progetto.

La scelta è ricaduta senza troppi indugi sulla Toscana, una terra che non ha bisogno di presentazioni in quanto specchio di una storia che si è diffusa nei millenni, ricca dal punto di vista naturale e con un immenso patrimonio culturale. La preferenza in modo particolare è ricaduta su una zona di confine, a metà strada tra Capalbio e il mare, in un’area collinare circondata da oliveti secolari e da macchia mediterranea della Maremma. Un paesaggio affascinante con paesi arroccati, panorami unici che si perdono sull’orizzonte del Mar Tirreno, toni variopinti e un’atmosfera incantata ed emozionante. Monteverro porta nel suo nome l’essenza di questo territorio così particolare, dove ‘verro’ è sinonimo di Cinghiale, il re incontrastato della fauna locale.

 

AMORE PER UNA TERRA MAGICA

Una storia di passione per il vino, ma anche d’amore. Negli stessi anni in cui Georg Weber getta le basi per la sua avventura vitivinicola, nella sua vita entra Julia, destinata a diventare nel 2011 sua moglie e ad aiutarlo nella gestione della tenuta. Si tratta di un connubio tra due personalità opposte ma che si completano: entrambi tedeschi (lui pragmatico e musicista, lei sognatrice e musa ispiratrice), rappresentano la duplice anima della loro impresa, l’armonia perfetta tra cuore e ragione. Un incontro da film durante un concerto in cui lei suona il violino, il fascino condiviso per il Bel Paese e la Toscana in particolare e nasce subito l’amore. Un sodalizio rafforzato da una romantica cerimonia di matrimonio tenutasi proprio nel borgo medioevale di Capalbio. La storia di Monteverro diventa ufficialmente un’impresa di famiglia, a cui Julia e Georg si dedicano sia con la testa che con il cuore.

Oggi i Weber guidano la Cantina insieme un team di esperti a livello internazionale: l’enologo Matthieu Taunay, Michael Voegele – Direttore Generale, Andreas Comploj – Direttore commerciale , Michel Rolland – Consulente enologico, e Jean Hoefliger – consulente. A rafforzare il legame con il territorio uno staff in tenuta e nella cantina tutto locale, che conosce il terreno e con cui instaurare un rapporto di confronto continuo. I proprietari infatti, benché risiedano in Germania, sono molto coinvolti nella realtà quotidiana e restano costantemente in contatto con l’azienda, dove amano trascorrere anche tutto il loro tempo libero.

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DOLCI COLLINE E UNA PROPRIETÀ ILLUMINATA

Il terreno giusto, la squadra di lavoro perfetta, una grande passione, una buona dose di impegno e tenacia e una proprietà “illuminata” fanno di Monteverro una realtà d’eccellenza con vigne tenute come giardini di Chardonnay, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot, Petit Verdot, insieme a Syrah e Grenache.

La proprietà si estende per più di 50 ettari ad un’altitudine sul livello del mare che dai 30 metri sale dolcemente fino agli 80. A cinque chilometri dal Tirreno, all’orizzonte si staglia verso ovest la grande sagoma del Monte Argentario, mentre a sud- est c’è la pianura, ultima propaggine di Toscana al confine con il Lazio.

Dei 50 ettari di tenuta, 30 sono vitati e 26 oggi in produzione, 7600 circa le piante per ettaro per favorire un giusto lo sviluppo radicale e quindi un buon equilibrio della pianta con il suolo. Per i lavori in cui è necessario essere più flessibili e mirati vengono impiegati i trattori a ruota, mentre tutti gli altri lavori in vigna sono svolti con i cingolati per consentire un maggior rispetto del suolo. La potatura viene effettuata metà in cordone speronato e metà in Guyot per adattarsi il più possibile alle esigenze delle piante e mantenere il giusto equilibro con il potenziale del suolo.

A Monteverro vi è un grande rispetto dell’ambiente e un’attenzione per le pratiche che influiscono sulla qualità del vino, inoltre è presente anche un compost per riciclare tutti i sotto-prodotti della cantina, raspi, vinacce e anche altri rifiuti di potatura delle siepi. In questa strategia “green” rientra anche l’utilizzo della confusione feromonica contro la tignola. Il metodo si basa sulla distribuzione di feromoni che bloccano o riducono l’accoppiamento degli insetti e, di conseguenza, il danno sulla coltura, senza dover utilizzare insetticidi. Una serie di scelte fortemente volute dalla proprietà, convinta che quello che la natura può fare da sola con i suoi organismi viventi e con la sua spontanea ricerca di equilibrio permette al terreno di esprimere al meglio il suo carattere e la sua unicità.
Nella cura della campagna, della vite, da sempre, non vengono utilizzati prodotti chimici o fitofarmaci di qualsivoglia origine.

Niente in questa cantina è lasciato al caso: un’attività puntigliosa e attenta nei minimi dettagli, un’attenzione unica nel suo genere verso ogni passaggio, un lavoro svolto in maniera capillare su tutta la vigna, con dedizione e perizia, per assecondare le peculiarità di ogni vitigno, un percorso obbligato se l’obiettivo è quello di produrre vini che possano confrontarsi con le etichette più importanti del mondo.

I VINI

Georg Weber si è formato enologicamente sui grandi vini di Bordeaux, punto di riferimento e sua ispirazione continua. Ma il suo scopo è creare dei vini unici, che traggano ispirazione dai grandi Cru, ma che siano “rivisitati” alla luce del sole e del suolo tipici della Toscana del sud.

Il 2008 ha visto la prima vendemmia, con vigne giovani per potere esprimere tutta la ricchezza e la complessità a cui punta Georg. Nel 2011 le bottiglie di Monteverro hanno iniziato la loro diffusione nel mondo, con 4 diverse etichette. Oggi se ne contano 6, Monteverro, Tinata, Chardonnay, Terra di Monteverro, Verruzzo e Vermentino.

MONTEVERRO

Complesso ed elegante, il Monteverro è ottenuto da uve Cabernet Sauvignon e Franc, Merlot e Petit Verdot, risulta austero al primo approccio, ma si trasforma poi in una grandissima varietà e intensità aromatica. Non sono le interminabili operazioni in cantina o i 24 mesi in barrique che fanno di un vino un autorevole ambasciatore della sua terra d’origine, ma tutto dipende dal frutto di un lavoro artigiano che inizia in vigna, con la paziente cura delle viti, la selezione rigorosa in fase di vendemmia, un’accurata valutazione delle specificità dei terrori durante l’assemblaggio. Dal 2010, Monteverro usa un sistema di controllo sviluppato dalla società Prooftag per garantire l’autenticità ed integrità del suo vino di punta.

TERRA DI MONTEVERRO

Stesso uvaggio, ma con uve provenienti da altre parcelle, è destinato al Terra di Monteverro, che ha caratteristiche di maggiore immediatezza: quanto il fratello maggiore è concentrato ed equilibrato, tanto esso è esplosivo e più tipicamente toscano.

TINATA

Omaggio alla madre di Georg, Cristina detta Tina, grande appassionata di Syrah, il Tinata è a base di Syrah e Grenache. Vino sensuale, dagli aromi mediterranei e speziati, unisce dolcezza e potenza.

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CHARDONNAY

Un vitigno a bacca bianca tra i più noti al mondo, un’uva elegante che può regalare note agrumate e una spina dorsale acida, ma che non è facile da trovare in Toscana. Georg Weber ama le sfide e si fa pioniere anche in questa decisione di piantare Chardonnay a queste latitudini, in un territorio non particolarmente destinato ai vini bianchi. Si tratta di un vino unico, importante e di carattere, una piccola produzione con bottiglie numerate e dotate di prooftag per l’autenticazione. La grande selezione realizzata in vigna rende lo Chardonnay Monteverro eccezionale, complici anche le temperature maremmane mitigate dalla vicinanza del mare che conferiscono un carattere inconfondibile, esaltate dal parziale affinamento in vasca di cemento a forma di uovo. Il colore oro intenso lo rende prezioso agli occhi, l’attacco fresco che indugia su limone, brioche, ananas piacevole al palato, l’esplosione di cedro, miele, pane tostato, vaniglia, caprifoglio irresistibile all’olfatto.

VERMENTINO

Il Vermentino di Monteverro è oggetto di una vinificazione soft che rispetta la struttura delle uve e regala un vino fine, armonioso con aromi fruttati e freschi che rimandano all’allegria dell’estate. Da bere giovane e a temperatura piuttosto fresca. In sintesi, esso è un completamento sotto il profilo qualitativo, nasce dalla riconosciuta vocazione del sud della Maremma, e quindi di Monteverro, ad accogliere ed interpretare al meglio un vitigno quale il Vermentino.

VERRUZZO

Giovane, fresco, vivace e profumato, l’ultimo nato della famiglia dei vini Monteverro. Porta il nome di un piccolo cinghiale, deriva dalla toponomastica locale e precisamente dalla collina omonima che si estende dietro la foresta di Monteverro. Il temperamento dinamico del vitigno più importante dell’Italia centrale, il Sangiovese, è coniugato alla struttura del Cabernet Sauvignon, all’aromaticità del Cabernet Franc e alla morbidezza del Merlot, per confluire in un vino rosso di carattere, pieno di aromi e di eleganza italiana. Verruzzo è affascinante, morbido e accessibile nella sua freschezza.

LA CANTINA

La cantina è dolcemente adagiata sulle colline grossetane, dalle quali emerge solo la parte non interrata. La struttura è stata studiata nei minimi dettagli, seguendo i parametri codificati per la produzione dei grandi vini. Maestosa è la barricaia, un luogo quasi sacro nel cuore della collina. Al suo interno circa 600 barrique di tostatura media in rovere francese – il legno migliore per la produzione di grandi vini – acquistati da 10 diversi produttori, perché oltre alla qualità è fondamentale la varietà, affinché le diverse caratteristiche si completino ed apportino una giusta complessità ai vini. La distesa di botti è visibile dalla vetrata della sala degustazioni al piano superiore, un colpo d’occhio spettacolare che regala alla cantina un’aura quasi magica e speciale. Ma non è solo uno spazio scenografico in quanto ogni elemento fa parte di un disegno funzionale alla creazione di vini di eccellenza: coibentazione, temperatura e umidità controllate – eppure nulla di tutto ciò è visibile, le grandi colonne nere nascondono fili e tubi – il pavimento copre un impianto di riscaldamento a settori che permette di innalzare la temperatura per  mantenere valori diversi per i vini in più avanzata fase di maturazione.

La qualità è una condizione imprescindibile. Sono sempre i dettagli a fare la differenza, e, come in vigna, il team Monteverro ha scelto di ridurre al minimo gli interventi – nessun lievito preselezionato, no a filtrazioni e chiarificazioni – così in cantina ogni micro particella viene vinificata separatamente per rispettarne le peculiarità e per preservare le naturali differenze e complessità delle uve (e successivamente dei vini). E nel pieno rispetto dell’uva prima, e del mosto poi, si lavora esclusivamente sfruttando il principio di gravità mediante un sofisticato sistema di carroponti che permette di rinunciare completamente all’uso di pompe.

Completano la dotazione della cantina 45 vasche troncoconiche in acciaio inossidabile per la fermentazione, 2 vasche di cemento per l’invecchiamento di Tinata e Chardonnay e una linea d’imbottigliamento all’interno della proprietà per avere una tracciabilità “dalla vigna alla bottiglia”.
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Articolo scritto e redatto da Valentina D’Antonio | Tutti i diritti sono riservati