Se stai pensando ad un viaggio nella Repubblica Dominicana, o se ti ha mai sfiorato una simile idea, sappi che il tempo per rifletterci su è scaduto: adesso bisogna passare all’azione.

Il tono categorico è d’obbligo, dato quello che sta accadendo nel paese centramericano negli ultimi mesi: esso è oggetto di una serie di particolari attenzioni da parte dei suoi governatori, che hanno deciso di implementare diverse misure per renderlo più “a misura di turista”. Le sue bellezze naturalistiche, i suoi paesaggi, il suo stile di vita saranno resi facilmente accessibili tramite una serie di percorsi guidati che seguiranno gli itinerari più disparati. E se stai pensando, come verrebbe logico, che questo porterà a un turismo di massa che a sua volta apporterà danni irreparabili all’ecosistema locale, ti stai sbagliando: si tratta di un piano eco-sostenibile, cioè di azioni a impatto zero sull’ambiente.

Già nei mesi scorsi il governo dell’isola ha lanciato un progetto che prevedeva l’istituzione di due itinerari tra i boschi della parte sud dell’isola; adesso l’iniziativa si estende anche nel nordovest, in quella provincia che prende il nome di Montecristi. Si tratta di un’area ricchissima di storia, ma nella quale non mancano certamente aree completamente verdi. E proprio queste ultime saranno oggetto di una riqualifica e diventeranno meta prediletta dei turisti di tutto il mondo.

Un primo progetto è quello della “Ruta del chivo”. Esso mira a valorizzare la cultura locale, le tradizioni e lo stile di vita indigeno. Saranno infatti costruiti una serie di ristoranti, chioschi e servizi turistici, ma questi saranno gestiti interamente da gente del luogo; sarà quindi possibile anche assaporare cibi tipici dominicani, quali lo stufato di carne al forno alla griglia, le immancabili banane bollite, il platano fritto o la yuca.

Il secondo progetto prevede invece un miglioramento delle infrastrutture. In particolare verrà costruita un’autostrada chiamata “Expreso Atlantico” che collegherà la città di Montecristi a quella di Puerto Plata. In questo modo risulterà molto più facile girare per la parte settentrionale dell’isola, spendendo più tempo in ogni singola località e meno tempo sui mezzi o comunque per i trasporti. Anche in questo caso, oltre ai turisti, ne beneficeranno anche gli abitanti dell’isola, in quanto l’opera sarà realizzata da imprese locali, tra le maggiori dell’economia della zona. Qualcosa di molto simile era già stato realizzato a Puerto Plata, con il completamento del terminal crocieristico della Baia di Maimòn, che ha incrementato il turismo locale.

Tra le altre attrazioni turistiche visitabili nella provincia di Montecristi abbiamo i “Cayos Siete Hermanos” e il “Morro”. I primi sono la meta ideale per gli appassionati di immersioni subacquee: sette paradisiaci isolotti le cui acque circostanti nascondono una barriera corallina di 420 km2 e le cui spiagge adiacenti sono composte da sabbia bianca e finissima. Nelle stesse acque, più di 260 galeoni affondati nel XVIII secolo. Il secondo è invece un promontorio che si innalza per 242 metri sul livello del mare; sulle sue sommità una serie di edifici preziose testimonianze dell’epoca compresa tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo. Infine, come d’altronde tutta l’isola, anche quest’area si conferma come meta imperdibile per gli appassionati di birdwatching, grazie all’abbondanza di specie di volatili.

 

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