Parlare di Elica come un’azienda che produce cappe da cucina è riduttivo, e forse anche un tantino offensivo. Si perchè le cappe di Elica, azienda tutta italiana leader nel settore, non sono semplicemente oggetti necessari per una cucina. Sono lampade eleganti, sono radio dal design anni ’50, sono schermi LCD da 42”, sono cornici che racchiudono un’intuizione, quella di coniugare il senso estetico a quello pratico, di inseguire nuove soluzioni tecnologiche privilegiando comunque l’intuitività nell’utilizzo, di preservare la qualità dell’aria, il bene più prezioso, attraverso la sapienza artigiana, la perfezione tecnica e il severo controllo dei processi di produzione.

Nel solco tracciato da questa spinta verso le novità, Elica ha lanciato una sfida a Simone Rugiati, ex enfant prodige che ha mantenuto le promesse ed è diventato un fuoriclasse, che da buon Gemelli non può stare fermo più di due ore nello stesso posto a fare le stesse cose: quella di diventare attore.

Ecco allora nascere Loft Story, web serie che racconta di come Simone debba realizzare una location esclusiva per un evento culinario destinato ad accogliere architetti e designer internazionali, aiutato nell’impresa da un team di amici e da un importante designer: sullo sfondo naturalmente le creazioni di Elica ad arredare il loft dove il gruppo si ritrova per i momenti conviviali favoriti dalla cucina di Simone.

All’anteprima di Loft Story, a Milano in zona Brera e con annesso showcooking del Nostro, The Old Now ha avuto il piacere di fare una chiacchierata con Simone, tra simpatia e qualche sorpresa, sorseggiando un calice di ottimo vino bianco israeliano che “ho appena preso ma non ho ancora assaggiato, per cui ora ne approfittiamo”!

Lorenzo: Ti ricordi il primo piatto che hai cucinato, o quello che ti ha fatto dire “voglio fare questo nella vita”?

Simone: In realtà non c’è un piatto in particolare, ma la mia tata di quando ero bambino mi ha raccontato che a quattro anni e mezzo trafficavo in cucina con degli scampi in guazzetto!

Hai un ingrediente preferito e uno che proprio non ti piace utilizzare in cucina?

Il mio ingrediente preferito è il ginger, in assoluto; poi l’extra vergine: io viaggio con la mia scorta di olio in valigia! Non mi piace molto il coriandolo fresco, perché ha un gusto molto forte che rischia di coprire gli altri aromi di un piatto.

Se qualcuno dovesse dirti “da oggi puoi mangiare solo questo”, cosa sceglieresti?

(ride) Sarebbe una tragedia! Se fossi davvero costretto, penso che non rinuncerei mai alla frutta in generale, ne mangio molta e non credo che potrei farne a meno.

Qualche tempo fa uno Chef mi diceva che nel proprio ristorante non cucina praticamente più, occupato com’è a coordinare la                               cucina, accogliere i clienti, scovare ed acquistare le migliori materie prime. Gli ho chiesto se non gli mancasse cucinare, visto che credo debba essere una passione davvero bruciante per farne una professione. Tu, Simone, ti ci vedresti un domani a non cucinare nel tuo ristorante?

Ma io a un ristorante non ci penso proprio! Sono anche socio in alcune attività ma non lo pubblicizzo nemmeno perché io non ci sono fisicamente. Il fatto è che mi annoierei a fare sempre la stessa cosa: io tutti i giorni faccio qualcosa che abbia a che fare con la cucina, oggi registro un programma, domani showcooking, un altro giorno scrivo; ora mi vedi qui, ma è da stamattina che sono in pista per preparare i finger di questa sera e per fare le foto, del resto sono un Gemelli e mi annoio molto facilmente! C’è anche una novità che ha a che fare con l’abbigliamento che sta bollendo in pentola, insomma devo sempre trovare nuovi stimoli e mi diverto a farlo, e comunque tutto deve essere correlato al cucinare.

Serate, eventi, presentazioni, showcooking, televisione: tu non hai una giornata tipo. Se e quando hai tempo libero, cosa ti piace fare?

Appena posso staccare, e mi sono deciso a farlo da poco perché ho sempre detto si a tutte le proposte che mi intrigavano, prendo la valigia e parto: vado all’estero, magari a pescare, mi alzo presto, esco in barca, poi torno, spiaggia, insomma totale relax!

Quindi niente, o quasi, tempo libero, sempre in mezzo a prelibatezze di ogni sorta, e… sei sempre in forma: è natura, ti ammazzi di                    palestra o  sei un supereroe?

(ride) Guarda, in palestra mi ci sono anche iscritto quest’anno, e mi avranno visto si e no dieci volte! La verità è che io mangio bene: tanta verdura di stagione, frutta, condimento poco ma con i prodotti giusti. E poi un pò ha fatto la natura, del resto anche a me capita di mangiare le schifezze quando magari sono in viaggio!

Rivolgo a te una domanda che tu fai spesso a Cuochi e Fiamme: c’è un personaggio famoso per il quale vorresti cucinare?

Bella domanda! Sono stato molto vicino a cucinare per Michelle Obama per la festa del suo compleanno nel 2010, poi il dramma del terremoto di Haiti, occorso pochi giorni prima, ha indotto la First Lady, giustamente, ad annullare la celebrazione; se dovessi scegliere qualcuno ti direi… Eminem! Lui o qualche altro grande del rap, musica che ultimamente ascolto molto spesso.

Parliamo di Loft Story: come ti sei trovato a fare l’attore, tu che comunque sei spesso davanti alla telecamera?

La verità? E’ molto diverso da ciò che faccio solitamente in video, io in televisione faccio quello che so fare ovvero cucinare, non mi emoziono, con davanti 10, 100 o 1000 persone per me non cambia; in questo caso invece dovevo recitare, con il timore di apparire “ridicolo” proprio perché fuori dal mio habitat: alla fine ho deciso che non avrei letto il copione, prima di ogni scena mi avrebbero raccontato cosa avrei dovuto fare e dire e avrei improvvisato rimanendo il più possibile me stesso. Risultato? Io mi sono divertito come un pazzo, e sembra anche che la serie sia venuta molto bene!

Domanda per le ammiratrici: oltre cucinare fai anche tutto il resto in casa?

(ride) In realtà sono abbastanza un casinista, quando sono andato a vivere da solo ho fatto tutte le cose che non mi erano permesse in famiglia: tipo mangiare sul divano, pensa che non ho un tavolo da pranzo/cena, avere un letto matrimoniale king size nonostante ci dorma da solo, cosa che non potevo avere perché “a che ti serve il lettone? Sei figlio unico!”, lasciare i piatti nel lavandino e pensarci magari il giorno dopo, avere il riscaldamento al massimo durante l’inverno, visto che a casa mia in Toscana c’era sempre freddo, perché la casa era molto grande e i miei riscaldavano solo le zone che utilizzavamo di più. Diciamo che mi sono tolto qualche sfizio!

Visto che ti piace il rap, se la tua cucina fosse una canzone sarebbe di questo genere?

Non saprei, perché io ascolto tantissima musica, ultimamente il rap perché è vero, semplice, si basa sulla materia prima della strada; come in un buon piatto ci vogliono sempre pochi ingredienti e di qualità, la giusta dose di creatività perché comunque per me viene prima il buono del bello e soprattutto la capacità e l’umiltà di togliere piuttosto che aggiungere quando si ha a che fare con materie prime che già da sole “fanno” il piatto.

 

Cosa aggiungere? Che i finger che abbiamo degustato rispecchiavano in pieno le ultime parole di Simone? Che il risotto con le fave, gli asparagi e il guanciale era saporito come un piatto rustico e leggero come il suo stesso profumo? Che le orecchiette con fave e pecorino non ci bastavano mai? Lasciamo parlare Simone e la sua arte di cucinare rispettando gli ingredienti, senza troppi voli pindarici ma con i piedi ben piantati nella tradizione e il cuore che rincorre la fantasia. Ora disponibile anche in versione attore!

Enjoy!

ELICA cappa Seashell

ELICA cappe Edith e diffusore Marie

ELICA cappe Edith

ELICA cappe Edith7_LR

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ELICA cappe Star e Seashell nera

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Articolo scritto e redatto da Lorenzo Volpi | Tutti i diritti sono riservati