Fino al 5 Ottobre l’esposizione itinerante Lina Bo Bardi: Together sarà in mostra al Triennale Museum di Milano.

Una reinterpretazione di opere dell’architetto e designer, ma anche scenografa e scrittrice, di origini italo-brasiliane Lina Bo Bardi, che dopo il successo di Londra, Vienna, Basilea, Parigi, Stoccolma, Amsterdam e Berlino, approda a Milano.

“Ultimo e perfetto fermata di questo tour europeo, poiché luogo in cui la Bo Bardi iniziò la sua carriera” ha affermato la curatrice del progetto Noemi Blager durante il convegno inaugurale, aggiungendo che “la mostra intende essere un tributo al suo approccio progettuale e all’eredità che ci ha lasciato”.

La Bo Bardi studiò a Roma e lavorò presso lo studio di Gio Ponti a Milano, più tardi sposò il giornalista, critico d’arte e gallerista  Pietro Maria Bardi con cui si trasferì in Brasile, dando vita a quelli che sono stati i suoi grandi progetti come la Casa di Vetro ed il Museo di Arte Moderna di San Paolo.

La mostra non si presenta come una classica esposizione monografica, bensì come un’istallazione che esprime lo spirito di dell’architetto e la sua filosofia di design, combinando la maestria dell’artista Madelon Vrisendorp, del regista Tapio Snellman, della fotografa Ioana Marinescu e dello studio di design Assemble.

Un’esposizione che appare come divisa in due distinte sezioni, una di forma circolare contenente oggetti, istallazioni e video relativi all’aspetto più sociale, culturale ed espressivo delle opere della Bo Bardi per poter porre l’attenzione sull’importanza dell’uomo come centro di ogni progetto dell’architetto. La seconda, più esterna, circonda la prima e contiene splendide fotografie, libri, sculture e le suggestive Bowl Chair, poltrone recentemente prodotte in edizione limitata da Arper in collaborazione con la fondazione Bo Bardi di cui abbiamo parlato qui.

Saltano all’occhio le mani in carta realizzate da Vriesendorp che indicano alcune citazioni della Bo Bardi, rimandando alla mano con il dito indice puntato che lei usava disegnare sui suoi schizzi per portare attenzione a specifici dettagli. L’approccio progettuale dell’architetto viene celebrato grazie ad una profonda valorizzazione della cultura brasiliana attraverso i piccoli oggetti della vita quotidiana che provengono dai mercatini di San Paolo, accostati alle proiezioni cinematografiche che esplorano l’interno del centro culturale di San Paolo oltre che la vita, i ritmi e la gente che popola la città.

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Fotografie: Erica Chiesi | Tutti i diritti sono riservati

Articolo redatto da Erica Chiesi | Tutti i diritti sono riservati

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