Sono mesi che sto meditando su  come scrivere il post perfetto per la rubrica “la Parola a…”

 

Un argomento a metà strada fra The Old Now e Non si dice piacere,

che possa incuriosire e informare.

 

Poi, come accade nei migliori film, la risposta è sotto il naso.

Semplice, lineare, quasi scontata: il bon ton a Natale.

 

Perché Laura non ama il Natale.

E’ una sorta di Grinch 2.0.

E proprio per questo è diventata la mia missione per quello del 2014.

Impresa praticamente impossibile, ma che Natale sarebbe senza Miracoli?

 

 

Ho deciso così di evidenziare le cose ironiche e poco “bon ton” che il Natale riserva puntuale ogni  anno. Perché le buone maniere contano.

 

E la battaglia per la loro estinzione, farà amare il Natale a Laura.

Ne sono certa.

 

 

 

1.

I doni riciclati.

Esistono a questo mondo.

E tutti, almeno una volta  nella vita, ne hanno fatti.

L’unica soluzione è  ricordarsi di avere buon senso e buon gusto,  quindi segniamoci chi ci ha donato cosa.

La memoria è labile per natura.

 

 

2.

Non ostinarci a cambiare o non sopportare i parenti.

Ogni famiglia è bella a modo suo.

Anche se il prozio di quarto grado si diverte ad ogni Natale a sottolineare il fatto che non ci siamo ancora sposati, non abbiamo avuto figli, non abbiamo il fidanzato,  piuttosto che “sei così  intelligente,  non capisco perché non trovi lavoro”….

 

 

 

Natale è la classica occasione per far proprio il saldo e nobile principio “buon viso a cattivo gioco”.

 

 

 

3.

Impariamo ad assegnare a tavola i posti con la stessa strategia che mettiamo in atto durante una partita a Risiko.

Sarà la nostra chiave per la buona  riuscita di un pranzo o una cena: mettiamo a proprio  agio i  nostri ospiti,  mettendoli vicini a persone che hanno una certa affinità con loro.

 

 

4.

Ringraziare per i regali, gli auguri e per un invito natalizio ricevuto.

Perché certe cose non sono dovute e scontate.

Vanno pesate in  modo corretto.

 

 

Non inviare all’universo mondo auguri standard.

Il Natale è di per sé una festa calda. Che dovrebbe scaldare il cuore.

Auguri non pensati, non sentiti, fatti “perché devo”,  hanno l’effetto freezer su chiunque (e non stupitevi nella mancata risposta in questo caso).

 

 

Secondo voi quali sono gli scivoloni di stile e di bon ton più ricorrenti sotto le feste?

 

immagine-non si dice piacere

 

Ilaria Valentinuzzi, milanese DOC, della specie “Milan l’è un gran Milan”. Laureata in Storia dell’Arte, convertita successivamente al Marketing.

Vive con l’agenda in mano per conciliare vita privata e lavorativa, mettendo in atto quanto ha imparato giocando per anni a Tetris: l’incastro perfetto.

In questo “mare magnum” crea il suo blog “Non si dice piacere”, in cui affronta concetti polverosi come il “Galateo” e il “Bon Ton” con attualità e ironia. Un punto di vista a metà fra tradizione e innovazione, tra classico e moderno.

Appassionata di modi, di moda e buone maniere, è la classica amica da chiamare se si hanno dubbi amletici su come vestirsi in una determinata situazione e come comportarsi in situazioni non facili.