Nel nostro campionato sono passati tantissimi giocatori, dai campioni veri alle meteore con una manciata di apparizioni. Ci sono,però, alcuni giocatori che si potrebbero collocare in quella zona grigia che sta esattamente nel mezzo tra queste due categorie. Non delle vere e proprie comparse, ma atleti discreti che, chi per un motivo e chi per un altro, sono riusciti a ritagliarsi un pezzettino nei ricordi dei loro tifosi.

Ma attualmente questi signori giocano ancora? Eccovi le risposte.

 

Luciano Siqueira (Eriberto)

Arrivato a Bologna come giovane promessa nel 2000, l’allora “diciannovenne” brasiliano veniva chiamato da tutti Eriberto. Rapido e agile fa una buona impressione ma non riesce a giustificare i 5 miliardi di lire che il club rossoblu aveva speso per lui  tant’è che solo dopo due stagioni passa al Chievo dove avrà la definitiva consacrazione. Con le sue sgroppate sulla fascia destra aiuta i clivensi a raggiungere la storica qualificazione in coppa Uefa in quella che verrà ricordata da tutti come “la squadra del miracolo Chievo”. Nell’estate del 2002 il giocatore entra in una profonda crisi e rivela la sua vera identità: “Ho cambiato nome ed età perchè ero povero”. 6 mesi di squalifica ma poi Luciano torna indossando nuovamente le maglie di Chievo,Inter e Mantova nella sua ultima apparizione in serie B nel 2013. Ora Luciano (Eriberto) è svincolato e cerca una nuova opportunità.

Luciano

Marcelo Zalayeta

Soprannominato “el panteron”, arriva in Italia poco più che maggiorenne nel 97 acquistato dalla Juventus. Dopo una serie di prestiti ritorna alla casa base nel 2001 dove militerà per altre 5 stagioni. Nonostante le statistiche non siano mai state a suo favore ( 35 presenze e 4 gol sono davvero pochi per un centravanti), l’uruguayano è sempre stato apprezzato da tutto l’ambiente e ritenuto una valida alternativa ai titolari grazie anche a quel” vizietto” di segnare gol pesanti come quello contro il Barcellona nei quarti di finale di Champions League nel 2002, che permise ai bianconeri il passaggio del turno.  Dopo un paio di stagioni nel nuovo Napoli di De Laurentis (2007-2009), approda a Bologna prima ed Turchia poi. Dal 2011 gioca nel Penarol e grazie a quel suo “vizietto” ha contribuito alla vittoria del campionato uruguayano nel 2012-13.

PEÑAROL-CARACAS

Hidetoshi Nakata

Autentica gemma in quel Perugia di Luciano Gaucci, si presento al pubblico italiano con una doppietta contro la Juventus. Di partita in partita le perplessità svanirono e “Hide” divenne la vera star della squadra umbra. Dopo due stagioni da protagonista passò alla Roma per 30 miliardi di lire (dieci volte il prezzo del suo cartellino per farlo sbarcare in Italia)  dove non riuscì a trovare molto spazio perchè chiuso da un certo Francesco Totti. Nonostante le poche apparizioni, risultò determinante nella sfida scudetto del 2001 perchè fece partire la rimonta contro la Juventus e dal suo piede partì il tiro che consentì il seguente tap-in di Montella nel 2-2 finale. Quella partita risultò determinante per la conquista del titolo dei giallorossi. Passò al Parma per 60 miliardi alla fine di quella stagione e vi rimase per 3 stagioni giocando a buoni livelli. Bologna,Fiorentina furono le successive tappe del suo giro in Italia per poi sbarcare in inghilterra al Bolton,squadra in cui decise di chiudere la carriera a soli 29anni!

Da quel momento il talentuoso giapponese intraprende un viaggio in solitaria alla scoperta del mondo e in una intervista dell’epoca commentò così la sua decisione: “Se si viaggiasse di più ci sarebbero meno pregiudizi idioti”. 

hidetoshi-nakata

Mohamed Kallon

Lo si ricorda sopratutto per le sue stagioni all’Inter tra il 2001 e il 2004 dove riesce a collezionare più di 40 presenze e 14 reti tra campionati e coppe. Lanciato spesso titolare in coppia con Nicola Ventola (a causa degli infortuni dei titolari Vieri e Ronaldo), l’attaccante della Sierra Leone non sfigura affatto e sembra definitivamente pronto ad esplodere. Nel 2003, però, viene trovato positivo al nandrolone durante un controllo antidoping che gli comporterà 6 mesi di squalifica e parecchie porte in faccia, al suo rientro, dai club di serie A. Dopo varie esperienze in Grecia,Arabia,Cina ed India, Momo decide di tornare a casa ed acquistare l’FC Kallon nel 2012. “L’ho fatto per aiutare i ragazzi,da noi è difficile emergere”.

Attualmente ne è sia presidente che giocatore.

Kallon

 Matteo Ferrari

Cresciuto nel settore giovanile dell’Inter,da giovanissimo viene considerata una vera e propria promessa del calcio italiano. Dopo una stagione nella squadra nerazzurra 2000-01, passa al Parma dove pare possa definitivamente dimostrare tutto il suo valore. Con i ducali disputa tre stagioni collezionando 80 presenze e le prime convocazioni in nazionale. Vince il bronzo olimpico nel 2004 e passa alla Roma di Luciano Spalletti dove riesce a trovare spazio sopratutto grazie agli infortuni dei difensori titolari. Qui la carriera di Matteo inizia la fase discendente. Sempre più chiacchierato per i suoi flirt con svariate soubrette, inizia a fornire prestazioni sempre più altalenanti che gli valgono il soprannome di “Svirgolone”. Passa per Genova,sponda rossoblu, per la Turchia fino ad allenarsi con il Monza nel 2011. Resta senza squadra per quasi un anno e dal 2012 milita in Canada nel Montreal Impact, squadra della MLS Americana dove gioca titolare assieme all’altro italiano Marco di Vaio.

Matteo Ferrari

 

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Articolo scritto e redatto da Stefano Scortegagna | Tutti i diritti sono a lei riservati