Un paio di settimane fa ho attraversato in verticale l’Italia per atterrare in una regione che ancora mi era sconosciuta, la Campania. La desideravo da tanto e la prima occasione per metterci finalmente piede non sarebbe potuta essere migliore.

Ho fatto colazione a Linate e poi l’ho rifatta a Napoli, a Chiaia, al Bar Ferrarelle. No, non è un caso se si chiama così e sì, la seconda colazione è stata decisamente più gustosa della prima.

Poi sono salita su un pulmino, ho inforcato gli occhiali da sole e mi sono fatta trasportare un po’ più a nord, in provincia di Caserta. La campagna sembra sempre tutta uguale a chi non è abituata a guardarla, a viverla. Ma in realtà sono tante le sfumature che la attraversano e che la rendono unica a seconda del posto che stai visitando.

La campagna del casertano è verde, rigogliosa e del tutto inaspettata. È qui, a Riardo, nel Parco Sorgenti Ferrarelle che ha origine l’acqua effervescente naturale più famosa (e longeva visto che esiste dal 1893) che ci sia. Vederla sgorgare e subito dopo gustarla all’interno di un parco che è unico nella sua bellezza e nell’essere protetto e valorizzato dal FAI, è un’emozione non da poco. È da lì, da quella distesa verde, silenziosa e quasi infinita che viene ‘trasportata’ nello stabilimento per essere analizzata, controllata, imbottigliata e poi imballata.

Se non sei mai stato in uno stabilimento di produzione (di qualsiasi cosa) ti consiglio di rimediare: io ne rimango sempre affascinata. Poco importa che ogni linea assomigli a un’altra, che automazioni e ripetitività siano meccanismi così ben oliati da lasciare poco spazio a immaginazione e improvvisazione: osservare come qualcosa che tu dai per scontato (una bottiglia d’acqua sulla tavola, in questo caso) abbia invece un momento 0, in cui solo la sua essenza è cosa certa, è quanto di più ipnotico ci sia. Perderei le ore davanti all’etichettatrice, le giornate analizzando il modo in cui una preforma diventa una bottiglia e così via.

Il Parco delle Sorgenti è stato oggetto di un progetto di riqualificazione iniziato nel 2010 con un ampio piano di riconversione agricola che ha permesso di riattivare colture storicamente presenti nel compendio, come il nocciolo, il grano tenero e il grano duro. Nuovi alberi e ulivi sono stati piantati (oggi si arriva a un numero che supera le 10.000 unità) e all’interno dell’area sono state collocate circa 100 arnie. E’ stata inoltre ristrutturata, secondo il profilo architettonico originale, la Masseria Mozzi, risalente alla fine del XVIII sec, che è oggi fulcro dell’intera Oasi ed anche punto di ristoro: è proprio qui che con i miei compagni di viaggio abbiamo consumato, al termine della visita allo stabilimento, un pranzo che era molto più simile a un banchetto nuziale. L’azienda agricola biologica Masseria delle Sorgenti Ferrarelle, costituita in seguito all’avvio del progetto, produce e commercializza inoltre prodotti frutto di queste terre: olio extravergine d’oliva, quattro varietà di miele biologico e pasta artigianale di grano duro.

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Il pretesto per la visita allo stabilimento e al Parco Sorgenti Ferrarelle è stata la Festa a Vico, l’evento ideato da Gennaro Esposito che da ben 11 anni porta il cibo, gli chef e la cultura gastronomica nazionale per le strade di Vico Equense. Le attività e le iniziative organizzate in occasione della Festa, sponsorizzata per l’undicesimo anno consecutivo proprio da Ferrarelle, devolvono tutti i loro ricavati in beneficienza e in particolare a favore dell’Associazione Sostenitori Ospedale Santobono di Napoli che ultimerà il nuovo reparto all’avanguardia, attualmente in costruzione, con 23 postazioni ad alta tecnologia di monitoraggio e intervento di Patologia Neonatale, oltre che finanziare gli arredi e le attrezzature accessorie di completamento.

Il tema della Festa a Vico di questo 2014 è stato ‘I Maestri’: l’obiettivo era quello di rendere omaggio agli chef noti e meno noti, portando sui piatti dei partecipanti le creazioni culinarie di chi ha fatto della cucina e della gastronomia il fulcro della propria esistenza. Ho avuto così la fortuna e il privilegio di girare per gli stand di 100 chef stellati che, durante, non a caso, La Notte delle Stelle hanno cucinato ad oltranza e per tutti i presenti i loro piatti-feticcio.

Il giorno successivo, l’11 giugno, spazio invece per lo street food che ha letteralmente invaso Marina di Seiano: a farci compagnia durante un tramonto mozzafiato e una serata stellata (in tutti i sensi) sono stati i piatti e le pizze della tradizione o innovativi che celebrano il rito del mangiare per strada.

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A conclusione della serata e della Festa a Vico, su una terrazza che sovrastava il mare, abbiamo potuto goderci il concerto di Stefano Bollani: una poesia per le orecchie, ma anche per il cuore.

Ringrazio moltissimo Ferrarelle per avermi fatto vivere tre giornate di bellezza, tra acqua, cibo, cultura e turismo. Se vuoi sapere tutto quel che i miei compagni di viaggio e la sottoscritta abbiamo visto, fatto e mangiato, segui su instagram l’hashtag #dariardoavico.

 

Ferrarelle SpA è il quarto gruppo italiano a volume nel settore delle acque minerali ed è proprietaria dei marchi Ferrarelle, Vitasnella, Santagata, Natía e Boario e distributore esclusivo per la penisola del brand Evian. La società è in espansione anche all’estero e con Ferrarelle e Natía è in distribuzione in USA, Francia, Spagna, Australia, Nuova Zelanda, Germania, Regno Unito, Russia, Danimarca, Giappone, Hong Kong, Taiwan.

Scritto e redatto da Raffaella Amoroso | Tutti i diritti sono riservati

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