Day 4 | #NewYork

Ieri ho fatto le ore piccole. Un po’ perché se esci a cena e ti consigliano dei posti da vedere in zona non puoi sottrarti ed un po’ perché il wifi mi ha fatto impazzire e per caricare il post di ieri ci ho impiegato le ore. Fatto sta che questa mattina la ragazza di Starbucks mi ha visto entrare con gli occhiali da sole e l’iPad sotto braccio ed uscire con un cappuccino fumante ed un quasi sorriso da risveglio

Ritemprata nello spirito e nella connessione internet, con 2,50$ e mezz’oretta di fermate sono scesa a South Ferry dove, incurante del meteo non proprio dei migliori, mi sono imbarcata per la Cruise

Ammirare la grande mela dalla barca è tutta un’altra storia, vedi i profili, lo skyline per davvero. Ti sembra magica, così vicina che puoi toccare ma al contempo così lontana da vederla nel suo insieme
La statua della libertà che sabato brillava sotto il sole oggi era avvolta da un grigio freddo, di quelli che ti fanno venire voglia di stare al caldo, ma tanto lei incurante del meteo sta li, fiera e ti aspetta

La crociera, se così può essere definita, è durata un’oretta circa e sono sbarcata con un sacco di fotografie nuove, i capelli completamente scompigliati dal vento e la voglia di mangiarmi qualcosa e tornare nel centro dove tutto nasce, e si crea

Noi a Milano ci lamentiamo del traffico ma qui non scherzano affatto e c’è da notare che hanno il clacson ancora più facile di noi, in compenso pero qui non ho visto ombra di moto, scooter e biciclette. Ergo o qui usano tutti i mezzi pubblici, od impazziscono in auto/taxi oppure ci sono luoghi a me ancora ignoti dove gli appiedati si rifugiano!

Mi scuso per le foto modalità “bimba-minkia” ma qui, di posti per bambini grandi ce ne sono a profusione, ed evitarli diventa quasi impossibile! Ho ceduto (solo) al magico mondo profumato di cioccolato di m&m e a quello di lego, dove si poteva anche costruire il proprio personaggio a gusto e piacere! Semplicemente geniale!

Una sosta meritevole se l’è aggiudicata la Public Library, incantevole dentro e fuori e poi girando girando sono incappata in una statua di Picasso a cielo aperto, dono di una coppia alla New York University

Consapevole del fatto che qui tutto è possibile, dopo aver girato un po’ a caso nella zona del Greenwich Village che, per adesso, è quella che mi è piaciuta di più, ho camminato fino ad incappare in uno dei mille mila milioni di Starbucks che ci sono in città, per attuare il mantra di questi giorni: “Sostare, postare, cappuccinare e ripartire”

Per la serata, vista la poggia battente e la temperatura che rapidamente è scesa, ho deciso di rimanere in zona, mangiando (e parlando) spagnolo da Pepe, un minuscolo ristorante spagnolo in cucina e in sala. Sulla via del ritorno, fra una fermata della metro e una passeggiata sotto la pioggia sono incappata in questo

Io non ci credo, ho curiosato dall’esterno senza varcare la soglia.
Dritta a “casa” perché stasera si cambia stanza e sono curiosa.Un pensiero a Starbucks che continua a salvarmi i post e la salute mentale (mica facile staccarmi dal web in maniera assoluta!!). Grazie al fido iPad, fedele amico di queste serate. Grazie al negozio della Lego che mi ha permesso di giocare come non facevo da anni, lasciando un mio piccolo segno nel negozio. Grazie alla cerata gialla fluo dell’ufficio del turismo che mi ha fatto perdere la dignità ma guadagnare nella lotta con la pioggia senza ombrello. Grazie a voi che mi seguite, e mi fate sentire che siete vicini anche da la!
Buona notte a tutti

A domani,
Laura