Grazie ad una serie di nuove consapevolezze che caratterizzano la nostra epoca si parla sempre più spesso del binomio moda-sostenibilità, anche declinato in lusso-etica. La domanda è: si possono conciliare mondi apparentemente così lontani? È possibile produrre capi d’alta moda, appartenenti al mondo del lusso, prendendosi la responsabilità sociale di come e dove verranno prodotti anche a costo di spendere di più? Chi ha deciso di rispondere di sì a queste domande e di fare del motto Luxury for Good la sua bandiera è Martin Johnston, imprenditore inglese, che insieme alla moglie Lise Bonnet ha fondato nel 2015 Crafted Society.

Crafted Society è un marchio di lusso per una nuova generazione di consumatori socialmente consapevoli, che combina l’eleganza dell’artigianato con le antiche tradizioni. Utilizzare il lusso come forza per avere un impatto sociale positivo: è questa la nostra missione.

Questo il credo di Martin, convinto del fatto che attuare pratiche sostenibili oggi significhi lasciare un pianeta migliore alle generazioni di domani: lui, padre di due bambini, non potrebbe augurarsi di meglio. E dove organizzare l’azienda e la produzione dei suoi capi? Martin, inglese, ha scelto l’Olanda come base e il nostro Bel Paese per la produzione. Se l’obiettivo è tenere d’occhio la sostenibilità e l’etica della produzione non c’è nulla di meglio, secondo la Crafted Society, che rivolgersi agli artigiani, riscoprire le antiche tradizioni, ridare valore al lavoro artigianale nella sua veste più originaria. Accordi commerciali trasparenti e diretti sono stati stretti con ciascuno di questi artigiani che, riappropriandosi del loro ruolo di protagonisti nel processo produttivo, partecipano al business di Crafted Society con l’aggiunta della firma su ciascun pezzo prodotto: il valore del lavoro e del suo autore viene riconosciuto dai coniugi Johnston e inserito all’interno dei prodotti.

Luxury for Good, etica, sostenibilità: c’è un altro modo in cui Martin e Lise portano avanti questa missione. Il 5% del fatturato viene donato a organizzazioni no profit italiane che sposano il progetto di Crafted Society con accordi specifici. L’ennesima conferma che con dedizione e passione anche binomi apparentemente inconciliabili possono convivere e dare ottimi frutti.

Punto cardine della prima collezione di Crafted Society, disegnata dal direttore creativo aka Lise, sono le sneakers, nella versione da uomo o da donna. Colori pastello e rimandi ai fantastici 80s si sposano benissimo con gli altri pezzi della collezione: un jeans da uomo e uno da donna, una capsule di sciarpe in seta e cashmere e un raffinatissimo panama. Tutta la collezione è acquistabile online sul sito dell’azienda.

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Articolo scritto e redatto da Ludovica Volpi | Tutti i diritti sono riservati