Chi corre lo sa o lo impara fin da subito, mentre chi non corre avrà sicuramente sentito dire un migliaio di volte l’espressione “La testa è tutto!” Per quanto increduli si possa rimanere, la verità è che le mente umana ha un ruolo infinto nella vita delle persone e non importa se si corra, se si stia seduti sul divano, se si faccia un triathlon, se si macinino chilometri in una vasca in piscina oppure si percorrano tutte le strade d’Italia in sella allo propria bici o semplicemente si viva, è molto meglio conoscere le potenzialità della propria mente per non vivere entro i confini dei limiti che ci autoimponiamo.

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In questa prospettiva, il libro di Pietro Cristini Correre con la testa non è adatto solo a chi desideri imparare a gestire lo stress della competizione per migliorare le proprie prestazioni sportive, ma a tutti coloro che vivono di obiettivi più o meno sfidanti e sentono il bisogno di migliorare il proprio equilibrio psicofisico per vivere appieno ogni esperienza. Qualsiasi tipo di obiettivo, infatti, è in grado di generare la necessaria carica adrenalinica capace di deflagrare i dispendi energetici utili a raggiungerlo, ma se non è ben calibrato, lo stesso obiettivo, genera entropia negativa, causa ansia, sfiducia e paura. Chi decreta la valenza positiva o negativa di ogni cos che ci accade? Semplice, la mente!

E’ la mente che filtra ogni evento e situazione per proporci un’interpretazione degna del nostro stato d’animo, è la mente che ci permette di rimanere focalizzati nel raggiungimento di un obiettivo, sicuri delle proprie capacità, pienamente consapevoli ed obiettivi della nostra condizione e dell’ambiente che ci circonda. E’ la forza di una mente istruita che ci permette di sovvertire quanto di negativo ci accade per trovare una chiave di lettura a nostro vantaggio, è ancora la mente che ci permette di contrastare ogni piccolo, grande ostacolo e proseguire con costanza verso il nostro traguardo. Difficile da credere?

Pietro Cristini, fornisce ampie testimonianze di atleti pluripremiati o amatoriali che hanno sperimentato, nel corso della loro carriera, la necessità di affidarsi alla forza dei propri pensieri per raggiungere un traguardo tanto sperato o semplicemente per raccogliere la concentrazione e vivere nel momento. Credete sia una cosa che possa valere solo per loro?

Nessun problema, l’autore fornisce alcuni spunti per l’applicazione pratica, in modo tale da non lasciare nulla al caso e la lettura solo mera teoria.

Ogni gara, ogni preparazione per la maratona, ogni giorno in realtà può rappresentare un’occasione utile per migliorare la percezione di se e acquisire una migliore consapevolezza.

Credo di aver esercitato la meditazione dinamica per la prima volta proprio in attesa della partenza per la Maratona di Londra. Il programma di allenamento era stato parecchio impegnativo e di certo non privo di ostacoli, ma la tranquillità acquisita si è dimostrata dal fatto che sicura degli sforzi fatti, sotto il tendone, in mezzo ad altri 20 mila atleti, mi sono sdraiata e mi sono addormentata. La mia motivazione aveva nutrito la mente di immagini positive per tutti i tre mesi precedenti, avevo studiato i possibili ostacoli immaginandomi ogni volta una possibile soluzione, avevo visualizzato la crisi così tante volte che avrei saputo riconoscere ogni suo sintomo. Soprattutto avevo visualizzato la gioia di attraversare il traguardo così intensamente che non vedovo l’ora di provare sulla mia pelle ogni singolo brivido, ogni singola emozione. E’ filato tutto liscio? Non proprio. La maratona è lunga, ma la mente era stata istruita a far fronte agli imprevisti, a formulare una valutazione obiettiva dei rischi e i tranelli da evitare. Io volevo essere il mio traguardo e ho lottato per arrivare fino in fondo.

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Ripeto troppo spesso che la corsa sia vita, ma leggendo il libro Correre con la testa nessun paragone mi sembra più sensato. Ogni giorno, infatti, si corre incontro a delle esperienze che ci sembrano insormontabili, ma non lasciarsi cogliere impreparati è un vantaggio che bisognerebbe saper apprendere. Poter essere sempre vincenti non sarà completamente in nostro potere, ma per lo meno avremo imparato ad assaporare il vero gusto di ogni esperienza.

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Articolo scritto e redatto da FRANCESCA TOGNONI | Tutti i diritti sono riservati